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7 passi per uno storytelling di successo - 1. Sorprendi!
Pubblicato il 12/04/2016
DEFINIZIONE
Lo Storytelling è l’arte del raccontare storie, utilizzata come strategia persuasiva.
Le storie di vita sono utilizzate spesso per le presentazioni pubbliche in diversi contesti: a scuola, a lavoro o tra gli amici. I rischi che corriamo, i posti che visitiamo, gli amori e le sconfitte affascinano fortemente chi ascolta perché creano immedesimazione. Il pubblico riesce ad identificarsi nella narrazione.
Le regole di uno Storytelling di successo si applicano egualmente ai professionisti del business, agli educatori e agli imprenditori. Le storie aiutano a rendere un’idea memorabile. Quando raccontiamo una storia aspiriamo ad essere ascoltati dalla gente, a catturare la loro attenzione, a trasmettere il nostro messaggio e a fare in modo che esso rimanga impresso nella memoria dell’uditorio.
RICORDA
Cerca di scrivere o parlare attingendo dalle esperienze, il tuo racconto sarà più credibile. Scava tra i tuoi ricordi per costruire una storia che coinvolga il tuo uditorio. Porta il pubblico a pensare in un modo prima di condurlo in un’altra direzione, la gente ama essere sorpresa.
Lo Storytelling è un compito soggettivo. Non puoi semplicemente applicare un po’ di questo e un po’ di quest’altro perché funzioni. Richiede un profondo lavoro di pensiero e un pizzico di creatività. Datti da fare con la pratica e vedrai i risultati!
LA PAROLA AGLI ESPERTI
Quando ascoltiamo una storia, molte zone del nostro cervello si illuminano, secondo quanto affermato da Annie Murphy Paul, autrice di “Brilliant: The New Science of Smart”. Le storie accendono i nostri neuroni allo stesso modo in cui si sarebbero accesi se avessimo svolto realmente l’azione che si racconta.
Per esempio, se qualcuno ci descrivesse quanto fosse deliziosa la torta di compleanno del suo amico, la nostra corteccia sensoriale si illuminerebbe; se ci raccontasse quanto pedalasse in fretta quando ha battuto il campione in carica dei ciclisti degli istituti della provincia, la corteccia che regola i movimenti diventerebbe in noi attiva.
Dal punto di vista scientifico, due parti del nostro cervello (l’area di Broca e l’area di Wernicke, che hanno diversi ruoli nella comprensione e nella produzione del linguaggio) si illuminano automaticamente quando si ascolta una presentazione.
Si tratta delle stesse aree del cervello che si accendono quando leggiamo un libro o guardiamo un film. Il semplice fatto che queste celle del cervello si attivino non vuol dire che verrà memorizzato ciò che viene percepito. Dopo aver ascoltato una faticosissima lezione di fisica è molto probabile che entro pochi giorni avremo dimenticato tutto. Questo non avviene se inseriamo il concetto che vogliamo veicolare attraverso una storia, perché tutte le aree del nostro cervello saranno coinvolte.
ESEMPIO
Mentre Archimede stava facendo il bagno, sentendo la spinta dell’acqua verso l’alto, intuì la legge dei corpi galleggianti. Fu tale l’eccitazione del genio siracusano che, balzando fuori dalla vasca, si mise a correre nudo per le strade di Siracusa urlando in greco “eureka!” “ho trovato!”.
Diede vita, così, al principio di Archimede: «un corpo immerso in un fluido riceve una spinta dal basso verso l’alto pari al peso del volume spostato». Dopo aver ascoltato la storia di come questo studioso arrivò a questa scoperta, ricorderemo sicuramente che Archimede era un po’ bizzarro e che tale teoria appartiene a lui.