HackerRank ha pubblicato il suo Rapporto sulle skill degli sviluppatori nel 2018. Il documento esamina una serie di aspetti fondamentali per comprendere questo settore ed esplora vari elementi come per esempio i vantaggi di cui i programmatori hanno bisogno nei loro luoghi di lavoro, le tecnologie che preferiscono utilizzare e in che modo sono entrati nel mondo dello sviluppo software.
Anni 80 VS Millennial: i dati
Una delle domande più interessanti posta da HackerRank alla sua comunità è stata quando hanno iniziato a programmare. Dai dati estrapolati dalle risposte, si nota subito una tendenza interessante. Quelli nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 24 anni hanno iniziato il loro percorso di programmazione nella tarda adolescenza. Il 68,2% si è approcciato al coding tra i 16 ei 20 anni.
Quando si parla delle generazioni precedenti invece, si nota un’altra tendenza sorprendente: una proporzione relativamente più ampia ha iniziato a programmare tra i cinque e i dieci anni. Il 12,2% di chi oggi ha tra i 35 e i 44 anni ha iniziato a programmare molto giovane.
La rivoluzione dell’Home Computing
Quella generazione ha avuto la fortuna di nascere all’inizio della rivoluzione dell’home computing, quando le macchine con i loghi di Acorn e Commodore sono entrati per la prima volta nei salotti della gente comune.
A quei tempi, se volevi giocare o eseguire un po’ di software, probabilmente dovevi costruirtelo da solo. Essendoci un nascente mercato dell’editoria in ambito software, era normale che le persone costruissero autonomamente i propri programmi, spesso copiati interamente dalle riviste.
Se parlate con qualcuno tra i trenta e i quarant’anni che possedeva o aveva accesso a un computer a quei tempi, vi racconterà di quando doveva digitare parola per parola interi programmi, letteralmente.
Il coding nel Regno Unito
HackerRank ha osservato che il Regno Unito in particolare (seguito da vicino dall’Australia) ha una percentuale più ampia di sviluppatori che hanno iniziato a programmare tra i cinque ei dieci anni. Il 10,7 % dei britannici e il 10,3 % degli australiani hanno iniziato a quell’età.
HackerRank lo attribuisce parzialmente al programma “Computer for Schools” tra i Computer Acorn di Cambridge e il gigante dei supermercati Tesco. Le famiglie che facevano acquisti da Tesco ricevevano dei buoni che la loro scuola poteva riscattare per acquistare un computer.
Questa iniziativa è stata di grande aiuto nel portare i computer in classe, in un momento in cui avevano davvero un costo proibitivo.
Sfortunatamente, oggi abbiamo superato quella fase. I computer ora sono molto più sofisticati. A differenza degli anni ’80, oggi è possibile utilizzarne uno senza dover costruire il proprio software o approfondire il suo complesso funzionamento.
La programmazione oggi è più difficile
Un altro grande cambiamento che può aver causato un approccio più tardivo allo sviluppo software è che la programmazione è molto più difficile ora. BASIC, il linguaggio che molte persone hanno imparato ad utilizzare negli anni ’80, è stato sostituito da linguaggi più potenti (ma più complicati) come Python, JavaScript e Java.
Tuttavia, anche se i linguaggi di programmazione potrebbero, almeno a prima vista, essere un po’ più complicati, stiamo vivendo in un’epoca d’oro per gli autodidatti.
Con YouTube, Stack Overflow e GitHub, è abbastanza facile reperire del materiale utile. Internet vi permette di condividere il vostro lavoro e ottenere feedback da estranei molto qualificati che vivono dall’altra parte del mondo.
Il rapporto HackerRank ha molti altri aspetti interessanti. Se sei curioso, puoi leggerlo qui.
Leggi l’articolo originale in inglese qui