La quarta rivoluzione industriale è arrivata e per affrontarla al meglio il governo italiano ha elaborato il piano “Industria 4.0” per favorire l’innovazione delle nostre imprese.
Mobilitati più di 50 miliardi di euro tra pubblico e privato per digitalizzare tutte le fasi dei processi produttivi dell’industria italiana.
Gli investimenti privati aumenteranno di circa 10 miliardi di euro (passando da 80 a 90 miliardi), con un incremento di 11,3 miliardi di spesa privata in ricerca, sviluppo e innovazione e 2,6 miliardi di risorse per progetti early stage nel periodo 2017-2020. Nel campo della formazione l’obiettivo è arrivare a 200 mila studenti e 3 mila manager specializzati sui temi dell’Industria 4.0.
I punti principali di questo progetto sono:
- aumento delle detrazioni fiscali dal 19% al 30% per investimenti da 500.000 euro a un milione in startup e Pmi innovative;
- l’assorbimento da parte di società “sponsor” delle perdite di start-up per i primi 4 anni;
- detassazione del capital gain (ovvero, la “tassa sulle exit”) per chi investe a medio-lungo termine;
- un programma rivolto agli acceleratori d’impresa, con lo scopo di finanziare la nascita di nuove imprese con focus Italia 4.0;
- fondi dedicati all’industrializzazione di idee e brevetti ad alto contenuto tecnologico;
- fondi di VC dedicati a startup a tema Industry 4.0 in co-matching;
- iperammortamento al 250% (dall’attuale 140%) sugli investimenti in tecnologie e strumenti necessari alla modernizzazione della manifattura al modello 4.0;
- banda ultralarga in tutte le aziende entro il 2020.
Questo passaggio alla manifattura digitale secondo le stime dovrebbe genererebbe un valore addizionale della produzione di oltre 8 miliardi di euro su base annua, con un ritorno occupazionale di circa 40 mila nuovi posti di lavoro nell’intero comparto.
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