Ad appena una settimana dall’inizio dell’Hackademy 13, oggi gli studenti hanno conosciuto uno strumento fondamentale per il flusso di lavoro di uno sviluppatore: GIT.
Come alcuni di voi sapranno Git è un software open source per il versionamento del codice (VCS), che ci permette di tracciare e salvare le modifiche apportate a un progetto. In questo modo avremo sempre a disposizione la storia di un progetto, da quale sviluppatore è stato modificato e in cosa consiste ogni singola modifica. Permette inoltre di condividere un progetto e di lavorare in remoto con altri sviluppatori, acquisendo un flusso di lavoro sempre più Agile.
Per farvi capire a livello molto pratico quello di cui stiamo parlando, ecco un estratto dagli appunti di Davide, grafico di 32 anni e studente hackademy da 6 giorni:
“Questa è la storia di due programmatori, Fra & Andre, che stanno lavorando sullo stesso progetto a distanza e condividono il carico di lavoro utilizzando Git. Entrambi, sulla loro macchina, dispongono di una cartella Repository e su di essa, i due, lavoreranno al sito.
A fine giornata, il lavoro di entrambi finirà nella Repository Cloud.
Come?
Fra crea la cartella progetto, crea i diversi file ed invia il comando “push”. Grazie a questo comando l’intera cartella viene condivisa all’interno della cartella di Repository Cloud.
Andre si premunisce delle chiavi d’accesso e, attraverso Git, grazie al comando “pull”, riesce a scaricare tutto il contenuto uploadato da Fra.
I due continueranno a lavorare utilizzando i “push” , i “pull”, e, durante il lavoro, se viene fatto un progresso che dev’essere salvato, si effettua un “commit” che può essere accompagnato da un commento che descrive la modifica che viene fatta.
Quando il progetto di Fra e Andre raggiunge una nuova versione stabile, il Server, dopo aver verificato che la versione è taggata come stabile, esegue il “pull” tramite uno script (robottino).
Qual è la best practice per gestire Git? Si raccomanda di fare molti Commit e, a fine giornata, un solo Push.”
Quando le spiegazioni dei docenti sono molto chiare e gli studenti così svegli, formare sviluppatori software partendo da zero diventa un piacere!
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