Vibe Coding: il futuro della programmazione tra creatività e AI | Aulab

Vibe Coding: il futuro della programmazione tra creatività e AI

22 settembre 2025

Gaia Assenti

AULAB

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Il mondo del coding sta vivendo una trasformazione profonda. Fino a pochi anni fa, programmare significava scrivere righe di codice per dare istruzioni precise a un computer. Oggi, con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale e dei nuovi paradigmi digitali, è nato un concetto innovativo: Vibe Coding.

Non è soltanto una nuova moda, ma un vero e proprio cambio di prospettiva. Comprendere cos’è il vibe coding aiuta a capire come tecnologia e creatività possano fondersi in un approccio che ridefinisce il ruolo del programmatore.

Vibe Coding: significato e definizione

Il termine vibe coding nasce dall’unione di due mondi apparentemente distanti:

  • Vibe, ossia vibrazione, atmosfera, emozione. Richiama tutto ciò che ha a che fare con la sfera sensoriale e creativa.
  • Coding, ovvero programmazione, l’arte di dare vita a software e applicazioni attraverso linguaggi informatici.

In sintesi, vibe coding significa programmare non solo per creare funzionalità, ma per trasmettere esperienze, emozioni e interazioni più “umane”. Non è un approccio puramente tecnico, ma un mindset che integra AI, design e creatività.

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Le origini del Vibe Coding

Il vibe coding si sviluppa in parallelo con la crescita dell’intelligenza artificiale generativa, che ha reso possibile interagire con le macchine in modo più intuitivo. Strumenti come ChatGPT, Copilot o Stable Diffusion hanno mostrato che l’AI non è solo un supporto tecnico, ma un vero e proprio partner creativo.

Questa rivoluzione ha portato programmatori, designer e creator digitali a chiedersi: e se il coding potesse diventare un processo più libero, creativo e accessibile? Da qui nasce il concetto di vibe coding: un modo di scrivere codice guidato non solo dalla logica, ma anche dalla creatività.

Vuoi saperne di più? Guarda l’intervista a Giancarlo Valente, CTO & Founder di Aulab e Coach di Metodologie Agili.

Perché il Vibe Coding è diverso dal coding tradizionale

Il coding tradizionale si basa su regole rigide, linguaggi formali e logiche matematiche. Il vibe coding, invece, cambia prospettiva:

  • Approccio emozionale: il codice non è più solo uno strumento, ma un mezzo per comunicare sensazioni.
  • Collaborazione con l’AI: il programmatore lavora insieme all’intelligenza artificiale, che diventa co-creatore.
  • Maggiore accessibilità: anche chi non ha background tecnico può avvicinarsi al mondo del coding grazie a strumenti più intuitivi.
  • Centralità dell’esperienza utente: l’obiettivo non è solo far funzionare un software, ma renderlo coinvolgente e immersivo.

Applicazioni pratiche del Vibe Coding

Il vibe coding trova applicazione in diversi settori emergenti:

  1. Design esperienziale: sviluppo di applicazioni e siti web che trasmettono emozioni attraverso interfacce dinamiche e interattive.
  2. Intelligenza artificiale creativa: generazione di contenuti (testi, immagini, musica, video) in cui il codice è guidato dalle “vibrazioni” del contesto.
  3. Gaming immersivo: creazione di videogiochi che reagiscono in tempo reale agli input emozionali dell’utente.
  4. Arte digitale: coding come forma di espressione artistica, dove il programmatore diventa un artista che dipinge con il codice.
  5. Formazione e inclusione: democratizzazione della programmazione, rendendola accessibile anche a chi non ha competenze tecniche avanzate.

Vibe Coding e futuro del lavoro

Il vibe coding non è solo un concetto teorico, ma un trend che avrà impatti concreti sul mercato del lavoro. Le aziende stanno cercando figure ibride, capaci di unire programmazione, creatività e AI. Questo approccio può generare nuove professioni, come:

  • AI Developer Creativo
  • Digital Experience Designer
  • Creative Technologist
  • Artista Digitale con competenze di coding

Chi saprà padroneggiare il vibe coding avrà un vantaggio competitivo, perché unisce competenze difficili da sostituire con l’automazione pura.

Vibe coding

FAQ sul Vibe Coding

1. Cosa significa vibe coding?

Il vibe coding significa programmare con un approccio creativo ed emozionale, integrando intelligenza artificiale e coding tradizionale.

2. Qual è la differenza tra coding e vibe coding?

Il coding tradizionale è tecnico e logico, mentre il vibe coding aggiunge una dimensione creativa e sensoriale, puntando all’esperienza dell’utente.

3. Chi può fare vibe coding?

Sia programmatori esperti che principianti: grazie agli strumenti di AI, il vibe coding è accessibile anche a chi non ha esperienza avanzata.

4. In quali settori si applica il vibe coding?

In design, gaming, arte digitale, creazione di contenuti AI e sviluppo di esperienze immersive.

5. Il vibe coding è una competenza richiesta dal mercato?

Sì. Sempre più aziende cercano figure capaci di combinare tecnologia e creatività, e il vibe coding rappresenta una skill preziosa per il futuro e per il presente nel mondo della programmazione.

Il vibe coding è molto più di un concetto: è un nuovo paradigma che ridefinisce il ruolo del codice e del programmatore. Unisce logica e creatività, tecnica ed emozione, rendendo la programmazione uno strumento per creare esperienze digitali uniche.

Chi oggi inizia a esplorare questo approccio avrà un ruolo da protagonista nella rivoluzione che sta trasformando il mondo del lavoro digitale.

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